Ma voi lo sapete che una persona non vedente o ipovedente grave è in grado di usare un comune Personal Computer? Si, proprio come quello che usate voi normodotati. Ciò desta ancora stupore, nonostante ciò accada da anni, ma io voglio venire allo scoperto e spiegarlo anche a voi che non lo sapete!
Questa panoramica può essere utile per una famiglia che incrocia la disabilità visiva per la prima volta, magari per un figlio, un compagno di classe o un vicino di casa, ma può essere utile anche ad un’azienda per inserire nel proprio organico una categoria protetta con deficit visivo, scoprirete che con le Htecnologie assistive si può fare di tutto ed a costo zero.
Cosa ci serve.
Un personal Computer con un sistema operativo Windows, qualsiasi, infatti non serve nulla di particolarmente diverso da ciò che già utilizzate. Un software, chiamato lettore di schermo, noi consigliamo il gratuito NVDA sviluppato dagli amici della NVACCESS, scaricabile da qui.
Il mouse: no, non ci serve!
Noi il PC lo usiamo solo con la tastiera, il puntatore del mouse non lo vediamo e quindi non ci serve proprio a nulla. Lo sapevate che Windows mette a disposizione tutta una serie di comandi da tastiera per permetterci di usare il PC senza mouse? Ecco, noi non vedenti li dobbiamo imparare tutti a memoria, posso assicurarvi che sono davvero tantissimi, ma una volta imparati non ci sarà cosa che non saremo in grado di fare. Anche il lettore di schermo integra tutta una serie di comandi rapidi da memorizzare, ma anche ogni software che vogliamo usare sul nostro PC ne propone di nuovi per le funzionalità che integra, un gran lavoro memorizzarli tutti, ma è l’unico modo che abbiamo per essere produttivi anche noi. Tutti questi comandi si possono trovare nella guida in linea dei diversi software, nel sito del produttore ed alcuni sono scritti affianco alle voci dei vari menù presenti nei software.
Ma quali software potremo utilizzare?
Utilizziamo tutti i programmi sviluppati seguendo le linee guida sull’accessibilità del software, che per fortuna vengono seguite dalla maggior parte delle grandi aziende che sviluppano software. Certo, ci sono applicativi più accessibili di altri, cioè software che permettono una migliore interazione mediante l’uso del lettore di schermo, non nego il fatto che ci siano programmi totalmente o parzialmente inaccessibili, ma la colpa non è del lettore di schermo, ma di chi ha seguito le fasi di sviluppo di quel software.
Facciamo un po’ di nomi.
Ricordandoci che stiamo parlando di PC che montano il sistema operativo Windows, ecco un elenco di alcuni software che utilizzo senza problemi:
- Windows: utilizzabile in tutte le sue funzionalità, da quelle di base fino a quelle avanzate;
- Microsoft Office: chi non lo conosce? Questo pacchetto per la produttività in ufficio è completamente utilizzabile;
- Browser Google Chrome e Mozzilla Firefox: a patto che i siti web siano fatti seguendo le regole del W3C, non abbiamo alcun problema nella navigazione web;
- Mozzilla Thunderbird e Outlook: se preferiamo usare un client di posta per gestire le nostre email, questi due strumenti sono perfettamente accessibili;
- Adobe Reader: anche i file PDF sono consultabili, a patto che non siano scansioni di immagini, ma qui apriamo un argomento complesso sull’accessibilità dei documenti, diciamo che tutti i PDF contenenti testo sono assolutamente alla nostra portata.
Non ho volontariamente incluso in questo elenco vari software utilizzati nel mondo del lavoro, pper i quali scriverò degli articoli in futuro, ma cito solo il fatto che molti non vedenti padroneggiano molto bene software di editing audio, ambienti di sviluppo per la programmazione, prompt dei comandi e shell per la connessione remota e molto altro ancora.
Conclusioni.
Con questo breve articolo spero di avervi fatto venire l’acquolina in bocca, spero di aver stimolato la vostra curiosità verso questo mondo sommerso e che vi abbia fatto capire che una persona affetta da disabilità visiva, in ogni fase della sua vita, può usare un PC per compiere tutte le azioni quotidiane che lo possano portare a raggiungere i suoi obiettivi, siano essi scolastici, lavorativi o per i propri interessi o tempo libero. Certo lo sforzo è grande, ma la fatica nell’apprendere verrà ricompensata dal risultato finale, assolutamente inclusivo nella società.