Premessa
Oggi voglio pubblicare un mio articolo sul mondo dei retro computer e della retro programmazione, scritto per la rivista Retro Magazine World, periodico online di cui faccio parte come membro dello staf di redazione.
NVDA su Windows, Voiceover su iOS e OSX, Talkback su Android e Orca su Linux, sono tutti software per le tecnologie assistive vocali, rivolte a persone con disabilità visiva. Tecnicamente si chiamano screen reader.
Tramite questi strumenti, è possibile utilizzare a pieno, tutte le funzionalità messe a disposizione dal PC in uso.
Questi software fanno uso di un sintetizzatore vocale per vocalizzare il testo presente sullo schermo. Non vi sono restrizioni di funzionamento nei casi in cui il testo sia contenuto in oggetti messi a disposizione del sistema operativo in uso: finestre, icone, menù, documenti di testo o prompt dei comandi / terminale. Tali strumenti, non funzionano invece in caso si desideri utilizzare software che fanno uso di grafica tramite le tecniche di rendering 2D e 3D. Cito ad esempio il caso di un videogame. Come appare ovvio, in questo caso, lo screen reader, non è in grado di descrivere le scene o le schermate e non è nemmeno in grado di vocalizzare il solo testo presente a video, nemmeno quello dei menù, in quanto prodotto tramite rendering grafico.
Unica soluzione possibile è che chi sviluppa il software, ad esempio un videogioco, inserisca funzionalità vocali ad-hoc al suo interno. Cosa non impossibile, ma certamente non adatta a tutti i prodotti concepiti con la grafica al centro dello sviluppo software. Questo limite esclude le persone con disabilità da tutta una serie di prodotti software 2D e 3D, dai videogiochi fino ai software per il disegno CAD, solo per citarne alcuni.
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